di Luca Mignola detto Esoterìa
Quasi incredibil parmi
Che la vita infelice e il mondo sciocco
Già per gran tempo assai
Senza te sopportai;
Quasi intender non posso
Come d’altri desiri,
Fuor ch’a te somiglianti, altri sospiri.
Leopardi, Canti, XXVI Il pensiero dominante
C’è un desiderio più alto d’ogni altro, il desiderare il desiderio.
C’è una formula che ancora più di questo complemento dell’oggetto interno emenda lo spirito (qualsiasi cosa questa parola voglia significare) dal rappresentarsi costantemente attraverso l’Io.
La formula dice: e in ogni cosa la natura delle parti è la cosa stessa la quale propriamente pensa: infatti l’insieme delle parti è il pensiero.
Il quando è qui più importante del come. Ne è prova questo stralcio:
… la verità, la cui madre è la storia, emula del tempo, deposito delle azioni, testimone del passato, esempio e notizia del presente, avviso dell’avvenire.
Scritta nel XVII secolo, scritta dall’ingenio lego Cervantes, quest’enumerazione è un mero elogio retorico della storia. Menard, per contro, scrive:
… la verità, la cui madre è la storia, emula del tempo, deposito delle azioni, testimone del passato, esempio e notizia del presente, avviso dell’avvenire.
La storia, madre della verità; l’idea è meravigliosa. […] Le clausole finali – esempio e notizia del presente, avviso dell’avvenire – sono sfacciatamente pragmatiche.
E ancora, la tautologia mistifica laddove o allorquando si crede che dovrebbe dimostrare, Stella Polare del pensiero. E allora lo dico così senza vergogna facendo mie le parole dell’Avvocato (c’è qualcosa di meno democratico della parola? Tutti ce l’hanno, pochi possono dominarla):
«Lei vuol dire, madame, che l’immagine pensata e ripensata è meno rischiosa dell’oggetto preso a morsi di colpo. Io mi permetto di dissentire». Anche l’Avvocato si mette più libero, i piedi nudi e il petto al vento. Con questo caldo. «La chiave qua dentro, signora, è l’ossessione».
Rispondi