Le cose (finale a sorpresa)
Bisogna estrarre l’oggetto dalla serie di associazioni consuete, nella quale si trova. Bisogna rivoltare l’oggetto, come si volta un ceppo nel fuoco. […] l’artista è sempre l’istigatore della rivolta degli oggetti. Gli oggetti insorgono, gettando via da sé i vecchi nomi ed assumendo, con un nuovo nome, un nuovo aspetto.
(V. Šklovskij, “La struttura della novella e del romanzo” in Teoria della prosa)
E d’un tratto
le cose tutte
s’avventarono,
straziando la voce,
a sfilarsi stracci di nomi consunti.
(V. Majakovskij, Vladimir Majakovskij)
La prima lezione me l’ha data una tenda.
(P.P. Pasolini, Lettere luterane)
***
(suite suggerita da Agnese Azzarelli)
Rispondi